La cronaca 2014

Premio Hystrio 2014

raddoppiano gli iscritti e la festa continua

di Maddalena Giovannelli

 

Fare teatro, in tempi come questi, è un atto di coraggio. Sembrano pensarla così molti degli artisti che hanno ricevuto il Premio Hystrio nella serata dello scorso 21 giugno, e che hanno scelto di dedicare il proprio riconoscimento agli attori: quelle creature determinate e ardite che – mentre la crisi imperversa e aumenta la paura della precarietà – non temono di sacrificare sicurezza e stabilità per vivere sulla scena. Sono un segnale sorprendente, in questo contesto, i dati del Premio Hystrio alla Vocazione, dedicato ai giovani interpreti under 30: 205 iscritti contro i 108 dello scorso anno, arrivati da tutta Italia per mettersi alla prova. Mentre i numeri dell’economia arretrano, gli attori del Premio Hystrio raddoppiano.

 

La vocazione? Non solo tecnica

Quello del Premio alla Vocazione è un processo lungo e articolato. Due i luoghi di preselezione: Roma e Milano, snodi geografici fondamentali dal punto di vista teatrale e crocevia per le più importanti scuole della penisola. I luoghi scelti per le prime audizioni – Teatro Argot Studio a Roma, Teatro i e Spazio Galalite/Trillino Selvaggio a Milano – parlano anche di un orientamento del premio: Hystrio attinge non solo a scuole istituzionali, ma anche a quelle realtà che operano sul territorio portando proposte e percorsi formativi eterodossi. La giuria ha dunque guardato ai candidati con un occhio il più possibile aperto: per cercare non solo un attore formato e tecnicamente ineccepibile, ma anche personalità e scelte interpretative originali. È il caso di Silvia Lamboglia, che ha conquistato la giuria con una esilarante versione de La valse à mille temps di Jacques Brel e del bravo Davide Domenico Gasparro, che ha mostrato con Seduti! di Alan Bennett un umorismo sottile e irresistibile, consono alle corde dell’autore inglese: a loro – e al collega napoletano Mario Autore, con la sua intensa prova da Porcile di Pasolini – è andata una segnalazione speciale. Il premio per la migliore interpretazione (due borse di studio da mille euro) è invece toccato a due neodiplomati del Piccolo Teatro: l’energica e carismatica Maria Laila Fernandez, che ha incantato il pubblico con l’ironica zitella goldoniana Sabina da Le avventure della villeggiatura, e Livio Santiago Remuzzi che ha affrontato con coraggio le atmosfere cupe e angosciose del Guardiano di Pinter. A venire valutate sono, inevitabilmente, anche le scelte dei brani, che diventano indizio di originalità e maturità del candidato: la giuria (composta da Marco Bernardi, Ferdinando Bruni, Fabrizio Caleffi, Claudia Cannella, Monica Conti, Veronica Cruciani, Francesco Frongia, Andrea Paolucci, Mario Perrotta, Roberto Rustioni e Gilberto Santini) ha premiato chi è stato capace di valorizzare i propri punti di forza, e chi ha dimostrato di sapersi muovere con duttilità attraverso generi diversi. In tempi in cui il panorama teatrale sembra valorizzare sempre più spesso l’attore-creatore rispetto all’attore-interprete, un premio alla vocazione non può sottrarsi alla sfida.

 

Conferme e nuovi talenti della scrittura

Anche dal Premio Hystrio-Scritture di Scena, rivolto a drammaturghi under 35, arrivano notizie incoraggianti. Non solo sono approdati in redazione 79 copioni teatrali contro i 57 del 2013, ma anche il livello dei lavori è in crescita: la giuria (presieduta quest’anno da Fausto Paravidino e composta da Fabrizio Caleffi, Claudia Cannella, Renato Gabrielli, Roberto Rizzente e Diego Vincenti) ha riscontrato una maggior maturità, e raramente il verdetto è stato discusso come in questa edizione. La vittoria è toccata infine a Supernova di Erika Z. Galli e Martina Ruggeri, che sarà pubblicato su Hystrio prossimamente: una scrittura densa, dal carattere intrinsecamente performativo, che rielabora con originalità modelli e maestri senza restarne schiacciata. È un atto unico per cinque attrici: una madre e quattro sorelle, tra depressione e desiderio di evadere, curiosità e legami. Il testo è stato presentato giovedì 19 giugno in una lettura scenica interpretata da Federica Fabiani, Marta Marangoni, Silvia Giulia Mendola e Roberta Rovelli e diretta da Sabrina Sinatti; una mise en espace che ha valorizzato le zone d’ombra e le inquietudini della drammaturgia, senza cedere alla possibile via di fuga del grottesco. Accanto alle giovani promesse (una menzione è andata anche a Hugo-Burla veronese di Margherita Monga) il Premio ha dato spazio a una delle penne più interessanti del nostro panorama: nella seconda serata, venerdì 20 giugno, è stato presentato un testo di Michele Santeramo, vincitore del Premio Hystrio alla Drammaturgia (altra pubblicazione prevista su Hystrio). È un testo ironico e sottile Storia d’amore e di calcio, che ripercorre i giorni di un campionato clandestino, nato per gioco in una qualsiasi città del nostro sud: in scena, accanto a Santeramo, c’è Vittorio Continelli. È lui il protagonista di una bizzarra storia d’amore, nata ai margini del campo tra una giovane indiana capace di far annegare con lo sguardo e un calciatore goffo e talentuoso. Nella periferia della città si sfidano italiani, libici, cinesi, brasiliani; e mentre lo spettatore ride degli stereotipi culturali, e dell’esilarante goffaggine dell’innamorato, ecco che fanno capolino la malavita organizzata e la violenza. Una storia capace di raccontare, fuori da ogni retorica, quello che accade nel nostro sud; una scrittura che sa attraversare con passo leggero questioni cruciali per il nostro paese. Una dote che il drammaturgo ha dimostrato anche la sera successiva, nel ritirare la sua targa: «Hanno scritto che sono un autore maturo. Nella mia terra i frutti maturi diventano presto marci: spero non debba capitare anche a me…».

 

Discipline e professionalità si incontrano

Si è aperta con una dedica speciale la serata di premiazione: un omaggio a Domenico Rigotti, critico di Avvenire e caposaldo della redazione di Hystrio, scomparso lo scorso aprile. Una foto proiettata sullo sfondo – Rigotti seduto nel piazzale a fiori colorati del Teatro Ringhiera – accompagna il ricordo della direttrice Claudia Cannella e di Fabrizio Caleffi letto in quinta da Elio De Capitani; ed è con un commosso ma sorridente “Ciao Domenico”, che inizia la XXIV edizione del premio. Un’edizione di novità e rinnovamento: nasce all’insegna della partecipazione orizzontale e dell’esigenza di fare rete il nuovo Premio Hystrio-Twister, elaborato con il sostegno di Fondazione Cariplo (contributo che si affianca a quelli indispensabili del Comune e della Provincia). È il pubblico, attraverso il sito della rivista, a decidere il migliore spettacolo dell’anno; e la partecipazione (oltre 2000 votanti) conferma la voglia, da parte dei lettori di Hystrio, di diventare parte attiva del premio. A partire da dieci spettacoli selezionati da Hystrio, gli spettatori sono arrivati a individuarne una terna di ottima qualità: Le sorelle Macaluso di Emma Dante, Morte di un commesso viaggiatore del Teatro dell’Elfo e Un bès- Antonio Ligabue di e con Mario Perrotta. Ed è stato quest’ultimo ad aggiudicarsi il premio, dovendo però rinunciare alla consuetudine di presentare la serata; non sono mancate battute e ammiccamenti in questo senso, da parte della vivace presentatrice Veronica Cruciani, che ha condotto uno show tutto al femminile accanto a Claudia Cannella e ad Albarosa Camaldo.

Elio De Capitani, padrone di casa nella sala Shakespeare dell’Elfo, si è consolato ritirando il prestigioso riconoscimento all’interpretazione, consegnato in un momento particolarmente adatto: «il giorno del solstizio è perfetto, per me che sono Elio», scherza. «Alla razza gitana degli attori» va la dedica di De Capitani come quella di Valerio Binasco, che ritira il Premio Hystrio alla regia: una dedica che ha il sapore di un ringraziamento per chi ha reso possibile ogni spettacolo e trionfo. All’insegna della condivisione di meriti è anche il premio Hystrio-Provincia di Milano, consegnato a compagnie particolarmente attente al lavoro sul territorio: Compagnia Teatrale Favola Folle e IT Festival. I molti organizzatori di questo peculiare esperimento di festival autogestito – presentato a Milano nello scorso maggio con la sua fortunata seconda edizione – hanno invaso il palco dell’Elfo, mostrando come si tratti di una manifestazione collettiva e orizzontale; e a loro sono andati i complimenti dell’assessore alla Cultura del Comune di Milano Filippo Del Corno, in apertura della serata. Il Premio si è distinto, ancora una volta, per la capacità di valorizzare professionalità e linguaggi differenti del mondo della scena: dall’inconfondibile tocco del light designer Gigi Saccomandi (Premio Hystrio-Altre Muse), alla drammaturgia composita e anti-narrativa dei Fratelli Dalla Via (Premio Hystrio-Castel dei Mondi in gemellaggio con l’omonimo festival di Andria e dedicato a una giovane compagnia emergente) fino al linguaggio performativo della Jo Strømgren Kompani (Premio Hystrio-Teatro a Corte per i linguaggi del corpo, in collaborazione con il festival torinese). Un invito a considerare il mondo del teatro nella sua complessità, cogliendone la capacità di accogliere al suo interno discipline e prospettive anche molto differenti. ★